Da 130 a 380 mln in otto anni: +192% per l’azienda parmense che sta rivoluzionando il mercato di salumi e snack. Prima in Italia a trasformare la cotenna in una proteina pura al 97% destinata a nutraceutica, cosmetica e farmaceutica, oggi punta anche su prodotti di nicchia come il bacon e sull’integrazione del vegetale. Ma avverte: nonostante l’aumento dei prezzi, “la carne resta centrale”
Da cartolibreria a campione della cartotecnica, l’azienda padovana ha costruito il proprio successo grazie a una strategia di acquisizioni e fusioni. E diversificare – dentro e fuori – è stata la chiave per triplicare i ricavi in 7 anni (da 9 a 30 mln, +213%), con margini sempre oltre il 20% tra ‘21 e ‘23. Oggi affronta la “crisi della carta” puntando su packaging e comunicazione
Da laboratorio artigianale a eccellenza della pasta fresca surgelata, l’azienda romagnola continua a crescere: nel ‘24, ricavi a 124,5 mln (+4%) e utile oltre i 15 mln. Nonostante le incertezze geopolitiche (“Gli Usa sono il nostro primo mercato: serve prudenza”) e climatiche (“Post-alluvione investiamo per proteggere l’azienda”), guarda al ‘25 con cauto ottimismo e prepara il lancio di nuovi prodotti
La software house vicentina, specializzata in programmi gestionali Erp, ha confermato nel 2024 i livelli di fatturato dell’anno precedente, con ricavi pari a circa 55 mln. L’utile lordo si è attestato intorno ai 10 mln. Il fondatore e presidente Renato Bardin: “Le aziende cercano sempre meno fornitori e sempre più partner. Chi riesce a coniugare innovazione, esperienza e vicinanza al cliente ha grande spazio davanti a sé”
L’azienda reggiana, specializzata nelle piattaforme aeree, chiude il ‘24 con 56 mln di fatturato (+5% sul ‘23, +115% sul ‘17) e una marginalità media ‘21-’23 del 15%. E dopo la nuova filiale in Canada, non esclude un’espansione - anche produttiva - negli Usa. Andando avanti, punta su una crescita controllata: “Potremmo superare i 60 mln, ma la priorità resta la solidità”
Cuore del gruppo vitivinicolo romagnolo, ogni anno trasforma 600mila tonnellate di scarti in energia e prodotti bio-based come acido tartarico e bioetanolo. E dalla sede di Faenza, affronta la concorrenza asiatica. Nel post-pandemia cala la marginalità, ma la media '21-'23 rimane sopra il 12%. Tra il '17 e il '23 il fatturato è passato da 76,5 a oltre 133 mln
Il gruppo bolognese, con un’esperienza di quasi 80 anni nel packaging metallico, continua a crescere grazie all’M&A e una solida presenza internazionale. E con uno stabilimento produttivo in West Virginia, i dazi non fanno paura. Il Cfo De Santis: “Il barattolo resta sempre lo stesso. A evolversi sono le esigenze dei clienti”
Con radici in Irpinia e quartier generale nel milanese, Bruno Generators Group, produttore di generatori e torri d’illuminazione, chiude il ‘24 a 185 mln (-1,2%). Per rilanciare la crescita punta su diversificazione, innovazione e M&A: “Dal 2012 investiamo in aziende in difficoltà, valorizzando potenzialità nascoste”. Oggi affronta di petto la sfida della sostenibilità: “Può sembrare un investimento a vuoto, ma ci mette alla prova, attrae talenti e apre nuove strade”
Lattegra, storica azienda piacentina produttrice di Grana Padano, è cresciuta puntando su capitale umano, filiera a km 0 e investimenti continui. Oggi si trova alle prese con la carenza di manodopera: “Offriamo alloggi, ma non basta. Ci salvano gli indiani, che venerano le mucche”. Nel ‘24, l’azienda guidata dal vicepresidente del Consorzio Grana Padano, Giacomo Fugazza, ha raggiunto 101,3 mln di ricavi (+4%) e 180 mila forme prodotte
I risultati della software house avellinese che sviluppa programmi Bim (Building Information Modeling) per il settore edile si riconfermano nel 2024, con un leggero miglioramento dei ricavi (31 mln). Intanto, da quest’anno in Italia è obbligatorio l’utilizzo di questi strumenti per tutti i cantieri legati a lavori pubblici con valore superiore ai 2 mln di euro. Il cofondatore Antonio Cianciulli: “Con le nuove normative e lo sviluppo dei mercati internazionali, ci aspettiamo una crescita”
L’azienda di Cesena, una costellazione di realtà attive nella system integration e nei servizi IT per le imprese, consolida la propria crescita con un fatturato più che raddoppiato negli ultimi quattro anni e un Ebitda aggregato pro-forma del 12,3% nel 2024. Avviata una fase di espansione internazionale con focus particolare sul vecchio continente, dove si punta a una rete integrata attraverso partnership mirate e acquisizioni. Il presidente e fondatore Cesare Collinelli: “In un mercato incerto, noi continuiamo a crescere”
Nonostante la crisi che ha colpito il settore - con il 20% delle aziende che ha chiuso i battenti negli ultimi 10 anni - l’impresa cremonese resiste grazie a personalizzazione dei servizi e partnership con i clienti. Per crescere, continua a investire: tra le novità, il collegamento ferroviario tra il terminal di Piadena e un hub logistico belga. E tenta di affrontare la carenza di personale con un’accademia interna che regala patenti ai neodiplomati
Passando di genero in genero, da oltre 70 anni l’azienda modenese produce telai per le maggiori case automobilistiche della Motor Valley. Ma quello di Vaccari & Bosi è un successo atipico, basato su un’elevata personalizzazione del prodotto, su un ostinato attaccamento alle montagne emiliane in cui è nata e su una crescita controllata: “Abbiamo deciso di fatturare al massimo 50 mln. Oltre, si perdono di vista i valori”
Cinque generazioni e oltre un secolo di storia. La Molisana, guidata oggi dai quattro cugini Ferro, chiude il ‘24 con ricavi a 355 mln (+9%). E per continuare a crescere punta su nuovi prodotti (“nel ‘25 passeremo da 11 a 13 linee produttive”), nuovi mercati (“primo fra tutti il Brasile”) e una forte identità familiare che resta il vero motore del successo. Sul fronte sostenibilità, appuntamento a Tutto Food per il lancio del nuovo packaging compostabile
L’azienda di Settimo Milanese (MI), che idea e produce fragranze, ha appena aperto un nuovo stabilimento che “a regime permetterà di raddoppiare la capacità produttiva”. Nel ‘24 puntava a 50 mln di fatturato e ha chiuso quasi a 52. Per quest’anno, spiega il presidente Corlazzoli, “l’obiettivo è arrivare ai 60 mln e a un 35% di export: nel nostro continente i Paesi viaggiano su previsioni di crescita dello ‘zero virgola’, perciò lavoriamo per internazionalizzarci”
L’azienda di Bra (Cuneo) che sviluppa soluzioni software per la gestione della supply chain si rafforza sul fronte internazionale, anche grazie ad acquisizioni. L’estero oggi rappresenta il 40% del fatturato. Il Ceo Giuseppe Pacotto: “Anno di forti investimenti spinti dall’evoluzione dell'intelligenza artificiale, un trend che continuerà anche nel 2025-26”. Entro l'anno prossimo si profila una possibile quotazione in Borsa, già annunciata nel 2023
L’azienda modenese, attiva nelle soluzioni per la sicurezza e l’automazione industriale, ha chiuso il ‘24 con 62 mln di fatturato e l’acquisizione della piemontese Werner. Secondo l’ad Gervasi, “la forza dell’azienda sta nella customizzazione e nella vicinanza al cliente”. E con il fondo Alto Capital V come nuovo socio di controllo, prosegue la strategia di crescita tramite M&A. Prossimo obiettivo: l’espansione in Europa
La storica azienda emiliana chiude il ‘24 con ricavi a 213,6 mln (+22%) e utile oltre i 17 mln (+62%). Alla base della crescita, tre capisaldi: imparare dalla competizione, saper sbagliare e restare fedeli ai valori. E con un allargamento al settore dell’aerospazio, la crisi dell’automotive non fa paura. Pontremoli, Ad di Dallara e ora anche presidente della Motor Valley, rilancia sull’associazione: “Non siamo solo un brand turistico. Cresceremo unendo le forze”
Fondata nel 1964, l’azienda parmense ha portato l’argilla espansa nell’edilizia italiana. Cresciuta grazie ad acquisizioni strategiche, oggi esporta in oltre 20 Paesi, ma l’Italia resta al centro. Con sette stabilimenti “estremamente energivori” sul territorio nazionale, Laterlite punta oggi sulla sostenibilità: “A giugno l’inaugurazione dell’impianto agrovoltaico da 3,7 Mw a Parma. E puntiamo a un parco da 10 Mw in Molise”. Nel ‘24 la fine del Superbonus ha penalizzato i risultati, ma nessuna paura: “Diversificare è la chiave”
L’azienda della Motor Valley emiliana - che produce riduttori di velocità e sistemi di trasmissione di potenza - ha chiuso il ‘24 con un fatturato in calo a 54 mln (-7%), risentendo della forte concorrenza asiatica e di un mercato in rallentamento. Dopo la nascita del gruppo Moonind e il cambio al vertice con il nuovo Ad Gavino, la società punta ora sull’integrazione dei tre brand acquisiti e sull’innovazione per rilanciare la crescita. Obiettivo: 100 mln entro il ‘28
L’azienda milanese, attiva nei settori care e beauty, a giugno ‘24 ha vissuto la transizione da gestione familiare a proprietà di fondi. Ora punta tutto su ricerca (“Apriremo un centro di sperimentazione”), ampliamento (“Il sito produttivo passerà da 14 a 25 mila mq”) e su una presenza capillare nella GDO italiana. E, nonostante i dazi, non smette di guardare oltreoceano: “Non ne saremo penalizzati. Produrre negli Usa? Un giorno, ma non abbiamo fretta”
L’azienda farmaceutica lombarda, forte di 80 anni e quattro generazioni, ha fatto dell’adattabilità al mercato il suo punto di forza. Dai primi sciroppi del dopoguerra alla rivoluzione dei farmaci da banco degli anni ’80, ha costruito una presenza capillare puntando sull’“ultimo miglio” della distribuzione. Oggi guarda a Middle e Far East, mettendo da parte un’Europa "statica". Chiude il ‘24 con ricavi a 79 mln (+3%), crescono anche Ebitda e utile (+4% e +13%)
Dopo quasi 80 anni di attività, l’azienda di Legnano specializzata in telai in carbonio e in “tutto ciò che deve essere leggero e resistente” racconta di un passaggio generazionale “affrontato brillantemente”. E dopo un aumento dei ricavi del 55,5% tra ‘22 e ‘23, “la crescita non si è fermata nemmeno nel ’24”. Per il futuro si punta su nuovi settori - tra aerospace e nautica - e si guarda alla produzione negli Usa
L'azienda milanese, specializzata nella distribuzione di dispositivi medici, ha introdotto in Italia tecnologie pionieristiche come pompe per insulina, dispositivi per l'endoscopia rigida e aghicannula grazie a “buone intuizioni e strategie mirate”. Con un fatturato previsionale di 162,4 mln nel ‘24 (+17%), punta su efficienza, prodotti ad alto valore aggiunto e il coraggio di innovare. E all'estero guarda soprattutto ai “mercati minori” dell’Unione: Grecia, Polonia e Slovenia
Nel ‘23 l’azienda guidata da Paolo Bertolini ha totalizzato 1,4 mln di presenze delle 6,8 mln di Cavallino-Treporti (VE), dove è nata nel 1958. L’Ebitda medio degli ultimi anni viaggia attorno al 40%: “Investiamo su struttura, servizio e fidelizzazione degli ospiti: per questo è importante saper leggere i dati e tradurli in risposte ai loro bisogni. Ma non siamo ossessionati dai numeri: conta migliorare la gestione dei processi interni, per continuare a garantire qualità”
L’azienda bresciana, specializzata nella produzione di componenti per macchinari industriali e agricoli, oggi affronta due grandi sfide: un triplo passaggio generazionale e la crisi del settore agricolo nazionale. Chiude il ‘24 con ricavi in contrazione, ma la strategia di crescita c’è e si basa su due concetti chiave: resilienza e diversificazione. Attenzione anche ai mercati esteri: il Regno Unito, nonostante la Brexit, rimane una grande occasione
L’azienda bergamasca specializzata in bioedilizia conferma le tendenze degli ultimi anni e chiude il ‘24 con un valore della produzione pari a 38 mln, in continuità con un ‘23 di successo. Nel nuovo Innovation Center punterà su digitalizzazione e prefabbricazione. Sulla sostenibilità, l’ad Marchetti commenta: “Il legno non fa miracoli. Per un minore impatto ambientale bisogna puntare su un’ibridazione intelligente dei materiali”
Dai carburatori alle batterie, Dell'Orto ha attraversato 92 anni di storia rimanendo fedele al suo Dna familiare. Sotto la guida della terza generazione, l'azienda brianzolo-comasca affronta la crisi dell’automotive diversificando la produzione ("Guardiamo con interesse alle batterie di storage per telecomunicazioni e ferroviario") e i mercati. In India e Cina cresce già a doppia cifra e ora - dopo un ‘24 chiuso con ricavi a quasi 132 mln (+5%) - guarda verso sud-est asiatico e Usa: “Per superare i dazi, puntare su strategia local for local”
Partita da Sesto San Giovanni nel ‘94 con soli 4 dipendenti e una valigetta (direzione: Libia), l’azienda di procurement specializzata nel settore oil & gas ha superato la crisi delle Primavere Arabe diversificando in Algeria ed Egitto. E ora non accenna a smettere di crescere, con ricavi triplicati tra il 2017 e il 2023 e un utile in aumento del 38% annuo. Chiude il ‘24 con un fatturato di 33,1 mln (+4,2%), mentre per il ‘26 si punta a 45 mln, complice una nuova sede in Arabia Saudita. Redditività in calo del 13%
Il gruppo comasco, leader nel tessile di lusso, affronta le sfide del settore con acquisizioni strategiche – come Tintoria Comacina e Manifatture Tessili Bianchi – che mirano a preservare il know-how e le tradizioni del territorio. Nonostante un 2024 difficile, con ricavi in calo del 17,9% e un Ebitda sceso a 3,2 milioni (-65%), l’azienda continua a investire e innovare: “Questo ci dà fiducia nella ripresa”. Ma arriva il tonfo in Borsa
L’azienda è specializzata nella produzione di pellami per l’alta moda e i brand del lusso. Dal ’16, quando registrava ricavi per 19,6 mln, è cresciuta fino ai 37,8 mln del ’22. Dal ’23 è cominciato un periodo di rallentamento che, secondo il presidente Lupi, “è naturale dopo anni di forte crescita. Il settore si sta riposizionando: già dal ’25 si potrà parlare di ripartenza”
L’azienda produce strumenti da taglio come lame circolari e coltelli. Dal ’16, quando registrava ricavi per 18,7 mln, è cresciuta fino ai 38,6 mln del ’23 anche grazie “alle operazioni di M&A”. Nonostante il calo del ‘24 l’azienda continua a investire, soprattutto sulla diversificazione dell’offerta
L’azienda di Legnago (VR) si occupa di sicurezza e automazione domestica e industriale, ma il suo core business è la conversione dell’energia. Dal ’16, quando registrava ricavi per 247,3 mln è cresciuta fino ai 419,8 mln del ’23. Nel ’25 si concentrerà sullo sviluppo in Arabia Saudita “il mercato che nel nostro settore è quello in più rapida crescita del Medio Oriente”
L’azienda bergamasca si occupa di lubrificanti per macchinari industriali. Dal ’16, quando registrava ricavi per 21,5 mln, è cresciuta fino ai 44 mln del ’23 spinta dai prodotti ecosostenibili. L’ad Bellini: “Su quest'anno pesa il calo dell'industria. Ma non ci fermiamo: nel ’25 investiremo sull’ampliamento degli spazi e su soluzioni di risparmio energetico, grazie ai fondi di Industria 5.0”
L’azienda delle soluzioni intralogistiche automatizzate per le imprese è cresciuta dai 122,3 mln di ricavi del ’16 ai 314,4 mln del ’22 anche grazie all’internazionalizzazione e alle acquisizioni “che servono a completare la nostra filiera”. Il Deputy Chairman Grassi: “L’obiettivo futuro è lavorare ad un sistema di standardizzazione delle componenti per crescere in modo più sostenibile”
L’azienda di Pescantina (VR) è attiva nello sviluppo di display e dispositivi informatici. Dal ’16 quando registrava 4,9 mln di ricavi è cresciuta fino ai 28 mln del ’22 anche grazie all’attività di sponsorship nel mondo sportivo (a cui si è aggiunta quella tecnologica con Aprilia Racing nel '23). Dopo il rallentamento dello scorso anno ora punta “a trovare nuovi spazi di crescita nel mercato Emea”
L’azienda veneziana delle pitture e vernici per l’edilizia è passata dai 55,2 mln di ricavi del ’16 ai 121,6 mln del ’23 anche grazie alla sua presenza internazionale, rafforzata dall’annuncio di oggi dell’apertura di una nuova società Oltralpe. Il ceo Geremia: “Continuiamo a crescere nonostante il settore in difficoltà. Nel ’25 punteremo su hospitality e retail”
L’azienda del trasporto intermodale è passata dai 40,8 mln del ’16 ai circa 90 mln del ’23. L’amministratore unico Spighetti: “Quest’anno cresciamo grazie agli investimenti nell’ampliamento del parco mezzi e nella costruzione di depositi e parcheggi. Nel ’25 questo trend continuerà grazie ai fondi del Pnrr”
L’azienda dei servizi di sicurezza integrati è passata dai 58,4 mln del '16 ai 126,1 mln del ’23. L’ad Lattieri: “Nel ’24 scontiamo l’aumento del costo del lavoro ma continuiamo a crescere grazie alle acquisizioni”. Il ’25? “Vogliamo consolidare la nostra presenza a livello nazionale, soprattutto nel Nord-Ovest”
L’azienda di Gorle (BG) si occupa di componenti elettriche per applicazioni industriali. Dal ’16, quando i ricavi erano di 65,9 mln, ha più che raddoppiato il fatturato fino ai 151,9 mln del ’23. Quest’anno è prevista una leggera decrescita a causa del rallentamento dei mercati. L’ad Cacciavillani: “Continuiamo a investire nonostante un mercato in difficoltà. Ottimisti per il '25"
L’azienda si occupa della produzione di componenti plastici per il b2b con una forte impronta green. Dai 130,9 mln del ’20, è cresciuta fino ai 213,8 mln del ’22. Ha chiuso il ’23 a 153 mln a causa della contrazione dei mercati (soprattutto automotive ed elettrodomestici). La ceo Conterno: “Ora valutiamo la crescita per linee esterne. La joint venture in India è il nostro primo banco di prova”
L’azienda si occupa di sistemi di trasferimento per carburanti e lubrificanti. Dal ’16, quando registrava ricavi per 52,1 mln, è cresciuta fino ai 91,6 mln del ’22. Ha chiuso il ’23 a 80,1 mln a causa del calo dei settori agricolo e delle costruzioni, la cui frenata influisce anche sul ’24. Il ceo Varini: “La crescita organica non ci basta più: pensiamo alle acquisizioni”
L’azienda dell’arredo bagno è specializzata anche in chiusure e piatti doccia e termoarredi. Dal ’16, quando registrava ricavi per 25 mln, è cresciuta fino ai 37 mln del ’23. L’ad Presotto: “Lavoriamo bene in Italia e Europa, nonostante le difficoltà di Germania e Francia”. E per il futuro l’obiettivo è chiaro: “Puntiamo a raddoppiare il fatturato nei prossimi cinque anni”
Il gruppo di gioielleria e orologeria è passato dai 207,7 mln del ’20 ai 738,7 mln del ’23, soprattutto grazie alle operazioni di M&A. L’ultima è stata l’acquisizione della tedesca Christ (e delle sue oltre 200 gioiellerie). L’ad De Stefani: “Il lusso in crisi a causa dello stop della Cina? È vero, ma il nostro mercato è molto più europeo”
L’azienda dolciaria romagnola è passata dai 25,9 mln di ricavi nel ’16 ai circa 50 mln del '23. Nonostante un anno che si sta rivelando “complicato” per il settore, l’azienda punta a chiudere con il segno più grazie all’internazionalizzazione. E sul ’25: “Ragioniamo su nuove collaborazioni, soprattutto all’estero”
L’azienda comasca che crea, produce e stampa tessuti per i marchi del luxury chiude con ricavi per 31,2 mln a settembre, con un -15,6% rispetto al pari periodo dello scorso anno. Nei sei mesi, il calo era del 16,6%. Limato il flusso di cassa, che si attesta a 13,7 mln (dai 15,9 mln di giugno), “per l’acquisizione di una quota di minoranza din Creazioni Digitali” avvenuto a fine luglio. Non sono stati resi noti altri indicatori
L’azienda è nata dall’unione tra il Molino Figna, attivo nella lavorazione dei cereali, e il Molino Agugiaro, produttore di farine, nel 2003. È passata dai 102,9 mln del ’16 ai 166,3 mln del ’23. La crescita è stata spinta soprattutto dall’internazionalizzazione local for local. Il consigliere delegato Vernetti: “Ora le aziende del settore devono pensare alle fusioni per crescere”
Il gruppo bresciano opera nel settore del packaging. Dal ’16, quando i ricavi erano pari a 76 mln, è cresciuto fino a quota 158,9 mln nel ’22, anche grazie all’aumento dei costi delle materie prime. Nel ’23 si ferma a 130 mln. Ora soffre il rallentamento del settore alimentare e la crisi della Germania, "paese che tradizionalmente influenza l’economia lombarda”
Il gruppo dei macchinari per il packaging è passato dai 133,8 mln di ricavi del ’16 ai 486,1 mln del ’23, tenendo fede all’obiettivo di “avere un sito produttivo in tutti i Paesi manifatturieri che contano, partendo dalla Germania”. Una strategia di internazionalizzazione local for local che ha portato Aetna ad avere 12 filiali e 4 società produttive all’estero
Il gruppo parmense della cosmetica, da 263,4 mln di fatturato nel ’23, continua a concentrarsi sulla crescita sociale e ambientale. Negli ultimi tempi ha puntato soprattutto sull’Asia dove però “non c’è molta sensibilità per i prodotti green”. Per il Presidente Bollati l’obiettivo futuro è “un disallineamento tra la crescita e le nostre emissioni: più aumenterà la prima e più diminuiranno le seconde”
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