Ha acquistato l’osteria che appartenne al nonno, per farne la trattoria che aveva sempre sognato. Enrico Blaresin visionario lo è di suo: fin da giovanissimo si guadagnava da vivere suonando in pianobar esclusivi, come quello del mitico Rosa Alpina di San Cassiano. Ogni tanto lo suona anche adesso il pianoforte, a fine cena, quando non può dire di no. L’acquisto del locale che fu anche del nonno Tullio è datata 1997, una sfida condivisa con la moglie Sabina Polonio, amante dei vini, e con il cognato Massimo Polonio, governatore dei fornelli. Una scommessa vinta. Perché quella della Trattoria “Alla Busa” di San Martino delle Venezze, a due passi dall’Adige e da Rovigo, più che una storia è un progetto pienamente realizzato di valorizzazione del territorio.

Al centro c’è il Polesine, compreso il Delta e le lagune, visto che i prodotti ittici (come le pregiate ostriche rosa o le anguille di valle) sono i maggiori protagonisti in cucina. Prodotti scelti bene e rispettati nel piatto, senza cedere mai alla banalità o alla tentazione del facile compitino. Osando sempre nei limiti e osservando una grande cura nella composizione. Le verdure, poi, sono quelle del grande orto coltivato dietro al locale. Accanto ai crudi di mare, troviamo piatti come il risotto al tartufo nero e scampi o i tagliolini ai finferli e cappesante. In occasione del centenario del vicino ponte di Anguillara è stato creato un piatto dedicato all’anguilla di fiume, con una cottura particolare.

Carta dei vini in costante evoluzione. Ora dà il suo apporto in sala anche Mattia, il figlio di Enrico e Sabina. Conto sui 55 euro.