Le Fiamme Gialle di Treviso hanno scoperto una frode da 8 mln nel settore della grande distribuzione tra le province di Treviso, Padova e Venezia. Sei gli imprenditori denunciati per falsi contratti d'appalto. Irrogate sanzioni amministrative per 350mila euro per violazione delle normative sul lavoro
Lo hanno scoperto le Fiamme Gialle che hanno denunciato, per truffa, i due amministratori di un'azienda trevigiana. La società avrebbe incassato anticipatamente 2 mln per servizi mai effettuati nel periodo 2020-2022.
Sono in totale 2 mila le vittime coinvolte in tutta Italia
Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso hanno scoperto e bloccato 30 persone di 22 imprese diverse. Dal 2018 avrebbero commesso truffe seriali per 1 mln di euro, 18 gli episodi accertati. Vittima anche una società di Venezia
La misura coinvolge una società edilizia lagunare, il suo rappresentante legale e il responsabile commerciale, accusati di ottenere profitti illeciti tramite fatture false e crediti fiscali inesistenti. Il sequestro comprende crediti d'imposta, un furgone, disponibilità finanziarie, quote societarie e sei immobili, per un totale di oltre 6,3 mln
Le Fiamme Gialle di Treviso hanno concluso un'indagine sulle frodi legate alle agevolazioni per ristrutturazioni edilizie: scoperta una mancata denuncia di redditi legati al Superbonus 110% da parte di una società in liquidazione facente parte di un consorzio della Destra Piave. Gli accertamenti hanno già condotto al sequestro di crediti d'imposta per circa 32 mln, oltre a denaro e immobili per oltre 2 mln
La Gdf di Verona ha sequestrato beni per 30 mln nei confronti dell'amministratore dell'azienda Nexyiu Italia, accusata di truffa ed evasione fiscale. La società vendeva giftcard per servizi in realtà inesistenti, ed in due anni era riuscita a raccogliere 100 mln imbrogliando più di mille clienti. L'azienda è stata posta in liquidazione e il sito web chiuso. Quattro gli indagati
Il provvedimento è stato eseguito dal nucleo di polizia economico-finanziaria di Brescia, su delega della procura di Roma che coordina l’inchiesta. Lo schema della truffa prevedeva la creazione di crediti da società 'cartiere' che non risulterebbero proprietarie di nessun immobile, per lavori di ristrutturazione mai avvenuti. Venti i soggetti coinvolti, tra cui residenti a Bologna, Rimini, Verona, Bolzano, a cui sono stati sequestrati circa 50 mln tra beni e disponibilità finanziarie
Le indagini sono scattate a febbraio, dopo alcune operazioni sospette da parte di un'azienda parmigiana che tentava di rivendere i crediti illeciti legati agli incentivi governativi a Poste Italiane. Ma si sono poi allargate nel Nord Italia, portando alle confische di denaro, alla scoperta di decine di aziende costituite al solo scopo di frodare lo Stato e, oggi, a quattro arresti in carcere e uno ai domiciliari
L’indagine ‘Free credit’, partita da Rimini e poi estesa a diverse regioni, ha identificato oltre 100 società coinvolte nella creazione e commercializzazione di falsi crediti d’imposta al fine di intercettare illecitamente i finanziamenti disposti dallo stato. “Per taluni il coronavirus è stato un'occasione di arricchimento" punta il dito la procuratrice di Rimini Elisabetta Melotti
Tutto è iniziato quando sono arrivate segnalazioni per operazioni sospette riferite a società dell'e-commerce riconducibili a Marco Melega. Le Fiamme Gialle hanno agito in maniera coordinata con Eurojust. Oltre 2000 le truffe che hanno fruttato proventi illeciti per 2,4 mln a fronte di fatture emesse per operazioni inesistenti per 6,5 mln
L'operazione "Salone di Lusso" ha portato all'individuazione di un gruppo criminale, attivo nel trevigiano dal 2015. I finanzieri hanno individuato i clienti, provenienti in maggior parte dalle province venete, che hanno versato alle tre concessionarie coinvolte nell'indagine il prezzo di acquisto in denaro contante. La somma di denaro non era tracciabile, in questo modo potevano evadere l'Iva
A capo dell’associazione a delinquere ci sarebbero un commercialista, un consulente fiscale e un imprenditore. I sospettati hanno condotto le operazioni all’ombra di società sia fittizie che attive, altri 37 indagati si sarebbero occupati di fatturazioni per operazioni inesistenti e svuotamento di capitale dai conti societari
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