Dopo il -0,1% mese su mese di ottobre, le stime preliminari dell’Istat per novembre vedono una riduzione dello 0,4% rispetto al mese precedente e un aumento dello 0,8% su base annua. Il rallentamento del tasso di inflazione su base tendenziale, ai minimi da marzo 2021, si deve principalmente ai prezzi energetici e, in misura minore, al rallentamento degli alimentari lavorati, dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei servizi relativi ai trasporti. I prezzi del “carrello della spesa” frenano dal +6,3% di ottobre a +5,8%
Parziale incidenza della pausa estiva, stretta monetaria e debolezza della domanda dall’Italia e dall’Europa le cause della decrescita. I dati segnalano una contrazione del 7,7% rispetto allo stesso periodo del 2022 e del 9% in confronto al secondo semestre 2023. Tutti i settori registrano una flessione. “Continuare ad investire per cogliere le opportunità delle transizioni green e digitale” dichiarano gli industriali
Ad aprire i lavori della kermesse lombarda dedicata ai territori industriali è stato il responsabile Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo Gregorio De Felice, con un’analisi che vuole fare il punto sullo scenario attuale e futuro dell’economia. L’Italia, al netto delle incertezze geopolitiche, si stima chiuderà il 2023 con una crescita del Pil dello 0.8, dato che dovrebbe salire a 1 nel 2024. “Sarà un anno di ripartenza, soprattutto nel secondo semestre, grazie alla riduzione del fenomeno inflattivo che permetterà la fine del ciclo restrittivo dei tassi d’interesse della Bce garantendo il recupero del potere d’acquisto delle famiglie, e la messa a terra degli investimenti finanziati dal Pnrr”
L'indagine condotta dall'Area Studi Mediobanca su un campione di 2.150 società industriali e terziarie italiane evidenzia che i ricavi totali, che rappresentano il 48% del fatturato industriale, hanno superato i 1.000 mld. L'industria in senso stretto è stata la principale beneficiaria (+36,2%), trainata dalle attività petrolifere ed energetiche. Senza quest'ultime si ferma al 15,3%
È quanto emerge dalle proiezioni di Banca d'Italia. L'incertezza condizionerà il Paese fino al 2024. È previsto un rallentamento degli investimenti, frutto del rialzo dei costi di finanziamento e della rigidità nell'accesso al credito. La crescita della spesa nelle costruzioni, merito del Pnrr, potrebbe ristagnare già dall'anno prossimo. Si stima però un lieve aumento dell'export
Ad affermarlo è la ricerca dell'Istituto Circana, che sarà presentata al Vinitaly di aprile. Il '22 è stato un anno difficile a causa degli aumenti dei costi di produzione e dei prezzi al pubblico, con volumi in flessione sia per i vini rossi (-7%) che per gli spumanti (-4,7%). Non è escluso un recupero nel secondo semestre del '23, se l'inflazione dovesse calare
Atteso invece un calo dell'Ebit margin, che dovrebbe passare dal 2,4% del '21 all'1,4%. Sono alcuni dei dati diffusi oggi dall'Osservatorio dell'Area Studi di Mediobanca sulla Gdo italiana e internazionale a prevalenza alimentare. La ricerca di risparmio spinge il canale del discount, proiettato oltre il 22% del mercato, e la vendita di prodotti a marchio del distributore
Sono i risultati del monitoraggio dell'Osservatorio Economia e Territorio del Cna Veneto, presentati oggi in conferenza stampa presso la sede di Marghera. Per il comparto edilizio, grazie anche al superbonus, il valore dei lavori conclusi in Veneto sfiora i 5,3 mld. Presidente Cna Veneto De Col: "Bisogna ripartire, ma serve chiarezza normativa e una visione strategica unitaria"
Dopo il +0,5% registrato a novembre (su base mensile) e il +0,3% di dicembre, inizia una fase di attenuazione dell'aumento dei prezzi. La flessione del tasso di inflazione si deve, principalmente, al forte rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +70,2% a -10,9%). E solo in parte controbilanciato dall’accelerazione dei prezzi dei Beni alimentari lavorati (da +14,9% a +15,2%). L'inflazione di fondo sale al +6% (da +5,8% del mese precedente)
È la stima preliminare dell'Istat: la produzione si è ridotta dello 0,7% in volume. Scendono anche il valore aggiunto ai prezzi base (-1% in volume) e le unità di lavoro (-1,4%). Sale il prezzo dei prodotti venduti (+19,1%) e quello dei prodotti impiegati (+23,6%). Male per produzione di olio (-17%) e cereali (-10,4%). Bene per la frutta (+6,8%) e florovivaismo (+1,1%)
L'inflazione frena, ma le misure messe in atto dalla Bce per contrastarla pesano sugli investimenti di famiglie e imprese. Il Presidente di Confindustria Veneto: "Non è facile decifrare quel che sta succedendo in questi mesi. Il sistema per il momento ha retto, ma con molte difficoltà. Ora serve una sforbiciata al cuneo fiscale per le buste paga che soffrono maggiormente"
Dopo la rivisitazione dell'Istat delle stime sul Pil nazionale, anche l’istituto di consulenza e ricerca economica fondato a Bologna ha ritoccato in positivo le previsioni per il 2022 e per il 2023. Questo quanto emerge dal rapporto previsionale di dicembre. Che stima per il ’23 una rapida discesa dell’inflazione al 5,8% (da 8,4% del '22). In primavera atteso ribasso dei prezzi del gas
Come spiega una nota della società, il credito sarà usufruibile attraverso la piattaforma aziendale e destinato a diverse categorie di acquisti: dalla spesa alimentare all'abbigliamento, dal carburante e alle spese domestiche. Nicola Piazza amministratore delegato di Würth Italia dichiara: "Abbiamo voluto mandare un segnale concreto di ringraziamento"
All'indomani della notizia dell'aumento dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea, continua la crescita dell'inflazione nel nostro Paese. La forte accelerazione dell’inflazione su base tendenziale si deve soprattutto ai prezzi dei Beni energetici (da +44,5% di settembre a +73,2%) e dei Beni alimentari (da +11,4% a +13,1%). Risale a giugno 1983 una crescita dei prezzi del “carrello della spesa” superiore a quella di ottobre 2022
Sonepar importante azienda nella distribuzione di materiale elettrico, ha deciso di aiutare i propri dipendenti e le loro famiglie con in modo da ridurre gli impatti relativi al caro energia e all’inflazione. Sergio Novello, Presidente e Ad di Sonepar Italia dichiara: “Questa iniziativa è un segno di attenzione e vicinanza dell'azienda a tutti i collaboratori"
Nel mese di agosto l'inflazione a livello nazionale aumenta dello 0,3% su base mensile e dell'8,9% su base annua. Spicca l'Emilia-Romagna a +9,2%, mentre la Lombardia resta sotto la media a +8,4%. Fra le città, spiccano i prezzi di Bolzano (+10,8%), Trento (+10,4%), Verona (+9,9%), Padova (+9,8%), Trieste (+9,2%). Peggiora Venezia (+9,5%). Fra i centri più piccoli l’inflazione sale anche a Udine (+9%)
Secondo i dati resi noti dall'Istat, a determinare l'accelerazione dei prezzi sono soprattutto i Beni alimentari (sia lavorati sia non lavorati) a quota +11,5%, seguiti dai Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona a +5,7%. E il carrello della spesa aumenta su base annua dell'11,1%, la crescita più alta dopo il +12,2% registrato a luglio 1983
L'Istat evidenzia come in tutte le ripartizioni geografiche si registra una crescita dei prezzi delle abitazioni sia su base congiunturale sia su base annua. In particolare, si continuano a registrare tassi tendenziali positivi e in accelerazione rispetto al trimestre precedente, passando rispettivamente da +4,8% a +5,5% nel Nord-Ovest e da +5,4% a +6,8% nel Nord-Est
Nel mese di agosto l'inflazione a livello nazionale aumenta dello 0,8% su base mensile e dell'8,4% su base annua. Il Fvg si allinea alla media. Fra le città del Triveneto spiccano i prezzi di Bolzano (+10,5%), Trento (+10,2%), Verona (+9,7%), Padova (+9,1%), Trieste (+8,8%). Sopra la media anche Venezia che registra un +8,6%
L'azienda bolognese e la costola italiana del gruppo francese pongono l'attenzione sul settore caseario, in ginocchio per inflazione e caro energia. Sottolineando l'impossibilità di scaricare tutti i costi sul mercato, o si rischiano "ricadute negative su tutta la filiera". Le aziende: “Serve cambio di rotta o avremo un'inflazione del 200% nel 2022, col rischio di un +100% nel 2023 rispetto al 2022”
Nel mese di agosto, secondo le stime preliminari dell'Istat, i prezzi aumentano dello 0,8% su base mensile (da +0,4% del mese precedente). L'accelerazione si deve ancora una volta ai Beni energetici (da +42,9% di luglio a +44,9%), ai Beni alimentari lavorati (da +9,5% a +10,5%) e ai Beni durevoli (da +3,3% a +3,9%). Il “carrello della spesa” raggiunge quota +9,7%
Ormai ai prezzi delle materie prime schizzati alle stelle ci siamo abituati, ma ora le aziende sembrano poter tirare un sospiro di sollievo. Dopo mesi, infatti, le ultime settimane hanno portato un consistente calo dei prezzi. Per citarne alcuni: acciaio -20%, alluminio -28%, cotone -28% e noli dei container -20%. Le domande che si pongo tutti ora sono: "Quanto potrà durare?" e "Cosa comporterà nel medio-lungo periodo?"
A differenza che per altri settori produttivi, per il comparto alimentare i ribassi sul fronte dei prezzi, rilevati da Coldiretti nei mesi di aprile e maggio, appaiono momentanei. Tra le aziende agricole il pessimismo cresce a causa della siccità, delle rese in calo, del caro energia e gasolio. Per Cogo di Campagna Amica “gli alti costi di produzione si riverseranno sui consumatori”
Le piccole e medie imprese sono in salute ed è grazie alla loro capacità di reagire velocemente ai cambiamenti repentini di questi anni. L’inflazione è destinata a scendere velocemente grazie al calo delle materie prime. Dalle montagne russe degli ultimi tre anni ne usciremo più forti. Ma dovremo risolvere i nostri problemi “storici”: debito pubblico e questione demografica
Nel mese di giugno l'inflazione a livello nazionale aumenta dell'1,2% su base mensile e dell'8% su base annua. Anche il Fvg si allinea alla media a +8,2%. Fra le città del Triveneto spiccano i prezzi di Bolzano (+9,7%), Verona (+9,4%), Trento (+9%), Padova (+8,6%), Trieste (+8,6%). Sopra la media, questa volta, anche Venezia a +8,1%
Abbiamo inseguito politiche Esg irrealizzabili con la conseguenza di tornare al carbone e ad acquistare il gas dall’Egitto. I vincoli posti dai regolatori impediscono che il mercato trovi nuove soluzioni. La corsa agli ETF fa sì che ormai i computer - o più precisamente: chi ha un buon sistema informatico ed una buona rete commerciale - controllino le società. E se la recessione in arrivo non riporterà a livelli minimi l’inflazione tutto potrebbe scoppiare
Costi cresciuti del 20% solo nel primo trimestre, margini bassi, siccità ed eventi climatici estremi. Tante le minacce per il settore agricolo, che si trova anche di fronte alla sfida di produrre di più e in modo più sostenibile. La soluzione può essere l’innovazione tecnologica, che si sta già affacciando nel settore. Ma più tecnologie e competenze sono compatibili con l’attuale modello economico?
Dopo il rallentamento registrato nel mese di aprile, a maggio torna a crescere l’inflazione a livello nazionale: +0,8% su base mensile e +6,8% su base annua. Nel Triveneto spiccano i prezzi di Bolzano (+9,1%), Trento (+9%), Verona (+8,1%), Padova (+7,8%), Trieste (+7,6%). Fra i centri più piccoli l'inflazione sale anche a Udine (+7,6%) e Vicenza (+7,4%). Resta sotto la media, invece, Venezia che registra un +5,8%
È quanto emerge dalla statistica sui Conti economici trimestrali dell’Istat che aggiunge: "La ripresa è stata determinata soprattutto dalla domanda interna e in particolare dagli investimenti a fronte di un contributo negativo della domanda estera sul piano interno, l’apporto dei consumi privati è stato negativo mentre è risultato nullo quello delle amministrazioni pubbliche"
I rincari e l’aumento della domanda fanno impennare i prezzi. E la scarsità di prodotto inizia a riguardare anche i fornitori del sud-est asiatico. Baetta (Riseria Modenese): “Subiamo rincari di settimana in settimana”. Per il futuro tanto dipenderà dal prossimo raccolto, che secondo le previsioni sarà in calo. Per Gianluca Pesce, direttore marketing e commerciale di Riso Scotti, “è presto per fare previsioni, ma siamo ottimisti”
Contributi alle aziende in cambio di aumenti salariali? L’ipotesi lanciata dal ministro Orlando determina due orientamenti all’interno del mondo industriale. Quello del presidente Bonomi partito all’attacco frontale del ministro e quello di molte territoriali del nord e di molte imprese come Luxottica (che ha erogato 3.800 euro di bonus a testa) più disponibili a cercare soluzioni ad un problema che le spinte inflazionistiche faranno esplodere
Sono le stime dell’Istat a comunicarlo, prima frenata dopo nove mesi di accelerazione. Aumenta l’indice Nic dello 0,2% su base mensile grazie al rallentamento dei beni energetici (+42,4% su +50,9% di marzo). L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) registra un aumento su base mensile dello 0,6% e del 6,6% su base annua (da +6,8% nel mese precedente)
Anche per il capoluogo emiliano quest’anno significherà un calo di domanda sul fronte compravendite. Per quanto riguarda gli affitti, invece, si assiste a una rinnovata competizione tra studenti universitari e turisti, che fa schizzare i prezzi. “Tardivo e non risolutivo” l’intervento comunale sul tema secondo l’ad di Nomisma
È sempre l'energia a trainare la crescita inflazionistica, con un aumento dei prezzi che in questo mese supera il 50%.Il colpo più forte arriva a Trentino-Alto Adige (+7,6%), Veneto (+6,9%) e Friuli-Venezia Giulia (+6,8%). L'Emilia-Romagna si colloca sulla media nazionale (+6,3%) e la Lombardia sotto la media (+6%)
L’inflazione e il calo delle Borse potrebbero avere come vantaggio quello di ridurre le rendite, a favore di chi produce. Il Pnrr e i rischi di spesa improduttiva e crescita drogata. I costi di energia e materie prime destinati a riallinearsi. Le imprese manifatturiere sane torneranno a correre, il pericolo vero saranno le nuove povertà
Secondo la classifica stilata dall'Unione Nazionale Consumatori, sulla base dei dati Istat di mercoledì scorso, Bolzano è la città d'Italia in cui il costo della vita è aumentato di più. Segue Piacenza, con un'inflazione pari a +7%, con conseguente spesa di 1.870 euro per una famiglia media. Al terzo posto Forlì-Cesena, dove il +6,7% genera una spesa supplementare di 1.789 euro
Pesa il rincaro dei prezzi sui servizi di trasporto con particolare attenzione al comparto dei taxi. Proposta l’introduzione di una clausola di adeguamento dei costi di trasporto al costo del carburante, oltre che l’introduzione di un prezzo calmierato alla pompa di rifornimento. Cna Fita: “Governo e Province si facciano interpreti del disagio del settore”
Dopo i risultati del 2021 che segnavano una crescita del +6,6%, le stime di Prometeia sembrerebbero confermare la performance positiva dell’economia regionale che, se confermata, tornerebbe ai livelli del 2019. Secondo Spada, presidente di Assolombarda, il dato "testimonia la solidità e la competitività del nostro sistema produttivo, che ha svolto un ruolo fondamentale per recuperare il terreno perso durante la pandemia"
I dati definitivi sui prezzi al consumo diffusi dall’Istat registrano un aumento tendenziale del 4,8% e un’accelerata rispetto a dicembre in tutte le ripartizioni geografiche. A influire su questo dato sono prevalentemente i prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+94,6% rispetto al 2020). Le variazioni più elevate si sono osservate a Bolzano (+6,2%), Trento e Trieste (+5,9% per entrambe)
Chi esaltava i vaccini così come chi nega l’esistenza del Covid è costretto oggi a fare i conti con una realtà che ci parla di 434 vittime in un giorno. I lockdown prolungati hanno messo sotto stress l’economia provocando folli rincari di materie prime ed energia. La stagione delle ideologie SiVax e NoVax è finita: la ricetta per affrontare i problemi che abbiamo davanti sta ora nel pragmatismo e buon senso
La pandemia e le incertezze sulle politiche agrarie hanno causato al mercato dei terreni veronesi una contrazione nell'attività di compravendita (-8,4%), anche per via della riduzione di liquidità. Restano invece stabili i prezzi, con il valore che cambia in base alla zona e alle colture: prezzi più alti in collina, con le quotazioni migliori nelle zone viticole
Nell’anno della prima grande crisi energetica si sperimentò il primo “lockdown economico”. Torna alla memoria in un periodo in cui schizzano i prezzi dell'energia e delle materie prime: un fermo da qui a fine gennaio permetterebbe di mettere un freno all'inflazione riportando in equilibrio i mercati impazziti. La convergenza di interessi con i teorici dei discutibili "lockdown sanitari” e le misure per evitare contraccolpi sulla formazione e sugli equilibri psicologici delle persone
Poco meno di 17 mld di fatturato (praticamente il doppio di 15 anni fa) e quasi un quarto dei supermercati italiani nelle proprie mani. Ma anche, in attesa degli effetti del Pnrr e all'inizio di un piano triennale di investimenti da 1,8 mld, uno scatto in avanti dei concept store a marchio. Questa la fotografia del 2021, alla vigilia di un 2022 in cui le paure sono legate a un'inflazione al 5%
I dati dell’Istat rilevano un’inflazione che continua ad accelerare, in particolare nel settore energetico, dei beni alimentari e settori recettivi e di ristorazione, facendo crescere il costo del “carrello della spesa”. Anche Bolzano, Trieste e Udine seguono questa tendenza con aumenti dal 2,2% in su. Diminuite invece le voci Comunicazione, Istruzione e "Altri beni e servizi"
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