In un’economia attraversata da rivoluzioni tecnologiche, transizioni geopolitiche e sfide demografiche, la parola “partecipazione” assume un significato strategico. L’approvazione della legge che introduce la partecipazione dei lavoratori alla vita dell’impresa è solo l’inizio, ora si apre la fase decisiva: quella dell’attuazione. Questo libro arriva in un momento cruciale, raccontando esperienze concrete, strumenti operativi e modelli già sperimentati per dare sostanza a un principio che può rafforzare la competitività delle imprese e la coesione sociale in un contesto di crescente complessità dei mercati. Il coinvolgimento dei lavoratori nei processi decisionali e nella compagine societaria si configura come una leva chiave per garantire la continuità delle Pmi, per affrontare il nodo dei passaggi generazionali e per trattenere competenze strategiche, contribuendo a costruire ambienti di lavoro più equi, collaborativi e orientati al successo condiviso. Le parti datoriali e sindacali sono pronte a superare la logica del conflitto per ridefinire i rapporti tra capitale e lavoro? È da questa domanda che prende le mosse il volume, esplorando le molteplici forme della partecipazione: dall’azionariato diffuso alla cogestione, dalla governance condivisa ai modelli ibridi che stanno emergendo al crocevia tra impresa tradizionale e società cooperativa. Un testo pensato per imprenditori, manager e lavoratori che vogliono assumere un ruolo attivo in questa transizione, ma anche per chi desidera comprendere a fondo le trasformazioni che stanno riscrivendo il rapporto tra impresa, persone e comunità.
L’incontro si inserisce nel ciclo di appuntamenti che porterà grandi autori in Libreria ItalyPost dai primi giorni di settembre fino a dicembre. Un programma quest’anno ancora più ricco degli scorsi anni e rafforzato dalla partnership con Il Mattino di Padova, il quotidiano locale del gruppo Nord Est Multimedia che co-promuovendo gli incontri con ItalyPost offrirà alla città un’occasione di confronto con alcuni dei più rilevanti nomi del panorama culturale e imprenditoriale italiano.
Pubblichiamo un estratto del libro.
Il fondamento giuridico di questa visione è già scritto nella Costituzione. L’articolo 1 proclama il lavoro come base della Repubblica; l’articolo 4 riconosce il diritto-dovere di contribuire al progresso collettivo; gli articoli 35 e 36 tutelano formazione, dignità e giusta retribuzione; l’articolo 41 richiama la funzione sociale dell’impresa; e l’articolo 46 prevede la partecipazione dei lavoratori alla gestione. È un disegno che intreccia persona, lavoro e impresa come parti di un unico organismo sociale, e che fino a oggi è rimasto in gran parte inattuato.
I mutamenti in corso oggi rendono però evidente l’urgenza di un nuovo paradigma. Le categorie di tempo e spazio che hanno governato per decenni il lavoro – orario fisso e luogo definito – sono state travolte dalla rivoluzione digitale, accelerate dalla pandemia e messe in crisi dall’evoluzione demografica. L’invecchiamento della popolazione e la fuga dei giovani accentuano la scarsità di capitale umano, mentre le imprese familiari, pur avendo iniziato ad aprirsi a investitori esterni, esitano ancora a coinvolgere i lavoratori nella proprietà e nella governance. Se dunque la tecnologia spinge verso un ripensamento del ruolo del capitale umano, e la demografia ne segnala la crescente scarsità, è inevitabile che la persona torni a essere il baricentro dell’impresa. La partecipazione diventa allora lo strumento per tradurre questa centralità in pratica: un modello che non si limita a distribuire reddito, ma che mette la persona in condizione di incidere, innovare, crescere. La vera modernità non consiste nell’inseguire le macchine, ma nel restituire centralità al lavoro, unico fattore capace di tenere insieme produttività, coesione e senso.

