Buon compleanno, Veneta Sedie: si potrebbe, tra il serio e il faceto, aprire così la descrizione di quest’azienda, che festeggia appunto quest’anno il trentesimo anniversario della sua apertura. Specializzata nella produzione di sedie in legno di alta qualità, con 26 persone in organico e guidata oggi dai fratelli Rosa, l’attività ha conosciuto una significativa evoluzione.
La storia è infatti partita più di trent’anni fa, nel 1962, quando Giannino Rosa ha iniziato a produrre artigianalmente sedie e dondoli in legno. Siccome i grandi percorsi si fanno a piccoli passi, il primo showroom è arrivato quattordici anni più tardi, nel 1976; e nel 1986, trent’anni fa, è nato a Casale di Scodosia (Padova) il primo stabilimento Veneta Sedie Production. «All’epoca lavoravamo soltanto sedie al grezzo, come terzisti, come azienda specializzata inserita in quello che era il cluster del mobile classico – racconta Enrico Rosa, uno dei quattro fratelli e responsabile dell’area marketing e comunicazione –: di fatto, quindi, non trattavamo il prodotto finito. Poi i tempi sono stati maturi anche per un passo ulteriore: e così nel 1996 è nata a Merlara Veneta Sedie Trading, un nuovo stabilimento dedicato principalmente appunto al prodotto finito, completando quel pezzo di filiera che ci mancava».
Un’intuizione che si è rivelata felice, tanto che oggi il fatturato è equamente diviso tra le due divisioni garantendo la diversificazione della produzione e dei mercati di riferimento: «Siamo nati come terzisti e manteniamo questo legame – precisa Enrico – ma la nostra ricerca è andata sempre più verso la creazione del prodotto “su misura”, la concretizzazione di idee di progettisti e architetti, il design contemporaneo: riceviamo sempre più richieste da alberghi o strutture ricettive in genere che chiedono la sedia creata ad hoc per il loro ambiente. E in questo lavoriamo molto anche con l’estero, tanto che l’export è arrivato a superare il 50%». Tra i principali Paesi di destinazione ci sono Regno Unito, Russia ed Est Europa, Stati Uniti; nonché i Paesi Arabi, tanto che Ferragamo ha scelto Veneta Sedie per il suo nuovo Tuscan Bistro di Dubai.
In questo processo di evoluzione dell’azienda hanno naturalmente giocato un ruolo importante le possibilità offerte dalle nuove tecnologie, sia a livello produttivo che di comunicazione; nonché la crisi – definita da Veneta Sedie come “la crisi più bella” – che ha costretto a ripensare sia i propri prodotti che il modo di raccontarli. «Mi piace citare Marco Bettiol, quando dice che “Il mondo ha fame di Made in Italy, ma di Made in Italy vero” – osserva Enrico – : al giorno d’oggi serve una comunicazione atta a valorizzare l’attenzione alle lavorazioni e il know-how artigiano, gli aspetti più richiesti dal mercato internazionale, slegandoci dai vecchi meccanismi di marketing. E il web ci viene in grande aiuto: per i trent’anni, ad esempio, abbiamo aperto il blog “Il diario dei trent’anni”, che racconta ogni mese i valori che vogliamo trasmettere attraverso alcuni eventi».
Il punto di forza che Veneta Sedie intende valorizzare sempre di più è la collaborazione con artisti e architetti: ed è in corso quella con Silvia Naddeo, giovane artista di fama internazionale specializzata nel mosaico, che proprio nello showroom dell’azienda svelerà la sua ultima opera Physis. La Naddeo non è comunque nuova a Veneta Sedie: già porta la sua firma l’opera “A cena con”, un tavolo decorato con cibi mosaicati, dove è possibile tramite un visore 3D fare esperienza di realtà aumentata – scoprendo peraltro chi è il misterioso ospite con cui si è seduti a tavola: per ora possiamo anticipare solo che si tratta di un grande artista.
Tutte cose che i visitatori potranno vedere in occasione di Open Factory: «Crediamo molto in questa apertura, per comunicare che Veneta Sedie ha una forte connotazione artigianale e di ricerca che la distingue – sottolinea Enrico –. Il valore creato nello studiare e proporre nuove soluzioni nell’ambito della seduta classica è uno dei nostri punti di forza: per questo abbiamo sostenuto Silvia Naddeo, e abbiamo collaborato con altri artisti e architetti». In occasione di Open Factory sarà inoltre possibile vedere un artigiano al lavoro, toccando con mano alcuni passaggi della produzione. «Con Open Factory volgiamo rendere “trasparenti” i muri della nostra fabbrica – conclude Enrico -. Siamo convinti che l’apertura attiva e sincera premi».