Bastano i dati di partecipazione al voto nei comuni e nelle aree produttive del Nord, dove storicamente l’affluenza è sempre stata altissima, per comprendere il doppio divorzio tra la sinistra targata Schlein da una parte e i ceti produttivi, e dall’altra le componenti riformiste del centrosinistra. Una sinistra che si autocondanna, compiacendosi, alla propria cultura minoritaria
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