La Selezione d’autunno in Val Venosta vi invita a degustare: degustare ciò che cresce in Val Venosta e ciò che mettevano in tavola già le nostre nonne.
In autunno, la Val Venosta offre un gran numero di cose buone e gustose. I malgari rientrano dagli alpeggi portando con loro i saporiti formaggi di malga. A ogni boccone si sente il gusto dei prati verdi e profumati. I frutti freschi dei campi e dei giardini vi tentano: fatevi conquistare da squisitezze con la Palabirne, specialità a base di mela e dai famosi crauti venostani. Anche i prati e i boschi, in autunno, sono colmi di ricchezze: erbe aromatiche, bacche e, nel parco nazionale, anche animali selvatici. Con sapienza, diventano una festa per il palato. Naturalmente, il tradizionale Törggelen con la degustazione del vino novello non può mancare.
Gustate il meglio di ciò che offre la regione, con la Selezione d’autunno in Val Venosta!
Tutto il meglio della “Palabirne”, la pera della Val Venosta
A settembre per i vicoletti della cittadina medioevale di Glorenza si diffonde un dolce profumo fruttato e di vaniglia. Quando la “Palabirne”, la pera della Val Venosta, detta anche la pera del farmacista, arriva a maturazione, i contadini tirano fuori dal capannone le lunghe scale. Le pere crescono su alti alberi nodosi. Alcune cadono a terra prima che arrivi il contadino e forniscono alle api lo zucchero di cui hanno bisogno. Questa pera deve essere lavorata velocemente, ad esempio a spicchi essiccati diventano un prezioso snack energetico, oppure nelle gustose pietanze tipiche. Gustate la pera direttamente sul posto in questi giorni a Glorenza.
Tutto il meglio sulla mela
L’autunno venostano senza mela? Inimmaginabile! Dove in primavera si andava ancora in bicicletta tra gli alberi in fiore, nella valle si aggirano ora i contadini con i loro aiutanti. L’ora del raccolto è vicina. Ci sarà di nuovo il succo di mela fresco e naturalmente lo strudel di mele e tutto quello che si può realizzare con le mele. Un morso ad una croccante mela della Val Venosta è sufficiente per immergersi nell’autunno venostano. Silandro celebra in questi giorni la mela e le dedica tutta la sua attenzione.
Tutto il meglio della selvaggina, del bosco e delle erbe
Nel Parco Nazionale dello Stelvio, ogni anno, in autunno, si può assistere a un concerto della natura davvero unico: il bramito dei cervi in amore. Sentire il grido dei cervi, altrimenti così timidi, e, con un po’ di fortuna, riuscire ad avvistarli, è un’esperienza davvero unica. Nonostante la caccia, nel Parco Nazionale, sia vietata, per una sana conservazione della fauna selvatica è consentito abbattere alcuni animali. Assaporate i deliziosi piatti di selvaggina! L’autunno è anche tempo di escursioni: vi consigliamo i tour in montagna e le passeggiate lungo le rogge. Naturalmente, una sosta in un agriturismo non può mancare. Al Castelletto delle Erbe troverete diverse erbe mediche per i malanni invernali.
Tutto il meglio sul Törggele
Un anno pieno di sole, vento e temporali viene spremuto in questi giorni dai grappoli d’uva dei pendii esposti a sud di Castelbello e sistemato nelle cantine. Questo vino nuovo va assaggiato! Le contadine lo servono con salsicce, canederli e crauti. Sulla tavola arriva anche una porzione di caldarroste. Tutto questo con il giusto intrattenimento musicale. Questo è il Törggelen.
Tutto il meglio sui crauti
Nel passato, chi in inverno non voleva rinunciare alle verdure e alle loro vitamine, faceva provviste.
Il cavolo bianco o cappuccio, coltivato nella zona di Lasa, viene tagliato e lasciato fermentare in modo tale che l’acido lattico lo renda inalterabile. I crauti che ne derivano contengono ancora tutte le vitamine necessarie per affrontare l’inverno sani ed in forma. Si dice che il modo migliore per apprezzarli sia con il piatto contadino tipico del Törggelen. In queste settimane autunnali gli abitanti di Lasa, e ci auguriamo anche voi, si preparano ai mesi più freddi dell’anno consumando, appunto, piatti a base di crauti.
Gli abitanti di Lasa sono teste creative e lo dimostrano con gli omini e le donnine di cavoli nelle vetrine e davanti alle aziende di Lasa.
Tutto il meglio sulle tradizioni
Zusslrennen, Goaßlschnölln, diavoli e maschere. Nel paese di Prato, all’inizio della valle di Solda e Trafoi, le tradizioni sono ancora vissute. Nel giorno stabilito l’inverno viene scacciato via e viene propiziato il risveglio del grano con abiti variopinti, cantando a squarciagola e ballando. Il mese di maggio viene salutato con lo schiocco della frusta dei Goaßlschnöller e il Krampus, il diavolo, accompagna San Nicolò nel suo percorso per le vie del paese. Queste e molte altre tradizioni, storie e antichi aneddoti valorizzano il paese di Prato in questi giorni d’autunno. Antichi piatti venostani e una tradizionale festa popolare vi condurranno attraverso le tradizioni che si susseguono nel corso dell’anno.