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“La classe avversa”: affetti e lavoro nell’Italia industriale di oggi

Il romanzo di Albertini, in un gioco di richiami con “Tempi stretti” di Ottieri, propone una lettura del contesto familiare e professionale dell’Italia di oggi, soffermandosi sulla congenita incapacità di riprogettarsi nelle generazioni successive alla prima, tipica della media azienda italiana. Nel suo romanzo, senza dubbio sofferto e pieno di realismo puro, l’autore non risparmia nulla al suo protagonista, ma lo pone al di sopra delle sue capacità morali nel cercare di preservare il bene aziendale: la comunità di donne e uomini che fanno un’azienda, quasi che l’impresa fosse più importante della famiglia che l’ha generata