«Il prodotto italiano è sempre stato apprezzato per la sua qualità. L’attenzione al design, la passione per i dettagli, il valore dei materiali rappresentano da sempre aspetti distintivi del Made in Italy in tutte le sue declinazioni. Nel corso dell’ultimo decennio, l’idea di qualità si è fatta sempre più articolata. Non ci basta un prodotto bello e ben fatto: chi compra un prodotto italiano chiede – in alcuni casi, reclama – che dietro a questo prodotto vi sia una storia fatta di lavoro e di cultura in grado di sostenere e giustificare il valore di ciò che si compra». Sono parole di Stefano Micelli, autore di Futuro Artigiano (Marsilio) e ideatore di Open Factory, che descrivono con grande consapevolezza quali siano le trasformazioni che la manifattura sta attraversando; e che meglio di altre esprimono lo spirito con cui è stata ideata la terza edizione di Open Factory,il più grande opening di cultura industriale e manifatturiera delle Venezie, che domenica 26 novembre vedrà 50 imprese delle Venezie aprire le porte ai visitatori.
Promossa da ItalyPost e curata da Goodnet Territori in Rete, con il patrocinio di Confartigianato Udine, la main partnership di Unicredit, Open Factory 2017 nasce con un obiettivo chiaro: sviluppare ulteriormente il calendario delle attività e i percorsi tematici – dal design alla meccanica, dalla logistica al benessere, fino ai servizi, alla formazione e all’edilizia – che hanno attirato l’attenzione dei 25.000 visitatori che hanno partecipato all’edizione 2016 del progetto. Un’iniziativa che ha attirato l’attenzione degli esperti internazionali di turismo industriale – tanto da diventare progetto pilota nell’iniziativa Interreg Inducult 2.0 che vede riuniti 8 paesi dell’Europa centrale – e che quest’anno aprirà anche alle scuole secondarie di secondo grado, con una mattinata – in programma venerdì 24 novembre – denominata “Open Factory Schools”, che vedrà oltre 2000 studenti in visita.
Open Factory non è solo motore di un vero e proprio turismo manifatturiero, ma è anche incrocio fra nuovi linguaggi e tecnologie, fra giovani talenti e maestri d’arte. Secondo le parole di Stefano Micelli, Open Factory è “un momento di condivisione che diventa l’occasione per rinsaldare i legami con la propria comunità di riferimento […] E’ interessante sottolineare che il baricentro della manifestazione, cui hanno fatto riferimento in modo costante tutti coloro che hanno partecipato all’evento, rimanga saldamente la cultura del fare. Se a Milano ciò che fa da attrattore internazionale è la cultura del progetto, il design, nel Nordest è il saper fare in tutte le sue dimensioni a svolgere il ruolo di catalizzatore di energie e attenzione.Anche nella visita ai laboratori scientifici e nelle imprese più tecnologicamente all’avanguardia, ciò che ha attirato visitatori e ha innescato la condivisione del sapere è stata l’esperienza di quello che gli americani chiamano la cultura del “making”. Questa cultura non è semplicemente un formidabile motore dell’innovazione in campo manifatturiero. E’ anche un valore in sé. Promuove la curiosità, la disponibilità a sperimentare, il desiderio di mettersi in gioco, il confrontarsi con i propri limiti oltre che le proprie ambizioni, tutti valori che oggi rappresentano risorse essenziali in contesti messi alla prova dai grandi cambiamenti della società e dell’economia”.
Alla scoperta delle Open Factory
La giornata di domenica 26 novembre si aprirà con un evento speciale ospitato da Dani Sustainable Leather di Arzignano e curato con HTC-High Tech Consultant: un percorso alla scoperta di una storica azienda del distretto vicentino della concia, esempio di eccellenza non solo dal punto di vista della sostenibilità – anche quest’anno Dani è censita nel rapporto Green Italy della Fondazione Symbola come esempio di impresa green – ma anche caso di studio sul fronte dell’industry 4.0 con “Linkki”, un software di gestione dell’avanzamento della produzione adatto ad ambienti di lavoro multietnici ideato e sviluppato “end to end” da HTC e visibile al pubblico in occasione di Open Factory.
Dopo l’evento del mattino, dalle 14 i riflettori si accenderanno sulle 50 Open Factory, selezionate secondo sette percorsi tematici – dall’agroalimentare al design, dalla meccanica alla logistica, fino al benessere, ai servizi e alla formazione – e quattro sezioni speciali, che porteranno alla scoperta del Porto di Venezia, dei Laboratori artigiani del Friuli Venezia Giulia, dei Cantieri aperti curati dall’ANCE e dalle imprese della Carnia selezionate in occasione di Tolmezzo Città Alpina 2017.
Il viaggio di Open Factory parte con le aziende della meccanica, cuore pulsante del manifatturiero del Nordest: da Carraro Agritalia, che dopo lo straordinario successo della scorsa edizione – 1600 visitatori in 5 ore – punta al bis aprendo la sede di Rovigo, a Came, che per l’occasione aprirà sia lo stabilimento di Dosson di Casier che di Sesto al Reghena; e ancora, Keyline porterà i visitatori alla scoperta dello splendido museo della chiave, mentre Telea Medical – in collaborazione con Studio Bonini – proporrà un focus sul biohightech presentando i propri dispositivi elettromedicali frutto dell’applicazione della Risonanza Quantica Molecolare. Oltre a Dani, tra le new entry dell’edizione 2017 di Open Factory vi sono anche Colorificio San Marco di Marcon – che a Open Factory celebra il proprio ottantesimo anniversario – e Tecnoeka, rappresentante con Unox e Irinox di quelle aziende manifatturiere che operano per il settore del food e della ristorazione, celebrato a fine ottobre da We-Food, il primo opening delle “fabbriche del gusto” che passa il testimone a Open Factory per celebrare due aziende d’eccellenza dell’agroalimentare: Centro Carni Company e Poli Distilleria.
Altrettanto articolato è anche il percorso del design e dell’architettura: dall’interior design di Lago e Veneta Sedie, al jewel design di Facco – altro caso di studio di trasformazione lean – e del Museo del Gioiello di Vicenza, fino al graphic design di Studio Pointer. Ma a Open Factory c’è anche spazio per la storia del vetro, con Seguso Vetri d’Arte, la storica azienda veneziana che si tramanda di generazione in generazione.
Ope Factory sarà anche l’occasione per visitare la nuova sede aperta recentemente a Marghera di One Works, il più importante studio di architettura italiano con profilo internazionale, realtà nata in Italia nel 2007 e si è subito affermata come società di consulenza e progettazione globale che offre servizi di architettura integrata, infrastrutture e ingegneria urbana, con un focus particolare nella gestione di spazi affollati. Chi vorrà potrà vedere come One Works crea e modella in diverse città del mondo luoghi dinamici per accogliere le persone in molti settori, tra cui: Aviazione, Trasporti, Retail e Urban Design.
Chi invece è appassionato di “lavori in corso” non potrà perdere le visite ai “cantieri aperti”, sezione speciale di Open Factory curata anche quest’anno con ANCE-Associazione nazionale costruttori edili.
Dalla progettazione e dal design si passa al mondo della consulenza, dei servizi e della formazione per le aziende, ma non solo: se da Considi il focus sarà sul lean management e il famoso “modello Toyota”, HTC, in occasione della visita da Dani, offrirà l’opportunità per osservare come un’azienda si può “trasformare” in chiave industry 4.0; e ancora, Studio Bonini, in collaborazione con Telea Medical, illustrerà i benefici della tutela della proprietà intellettuale. Ma a Open Factory c’è anche spazio per la formazione dei “maestri di talento” con il metodo innovativo di GSO-Gentium Schola Opitergium.
Tra le conferme di Open Factory 2017, c’è anche il focus su un settore in forte espansione, quello del benessere, rappresentato da una vera e propria azienda “champion”, la padovana Bios Line, tra i pionieri nella ricerca, produzione e distribuzione di integratori e cosmetici a base di estratti vegetali.
Dopo il grande successo delle precedenti edizioni, tornano anche quest’anno – ma con alcune interessanti novità – i “laboratori artigiani” selezionati con Confartigianato Udine. Ai laboratori di artigianato artistico come Il Ricamificio, L’Oca Bianca e altre storie, Legatoria Moderna o Michelangelo Ricami Personalizzati, si associano infatti i “laboratori del gusto” come Adelia Di Fant e La Gubana della Nonna, con i loro workshop di cioccolato e di preparazione dei dolci della tradizione, ma anche aziende altamente innovative, a cavallo tra prototipazione rapida e 3D, come Humanoid Company, Tarta Design e themissingpiece.it.
Il percorso alla scoperta di Open Factory 2017 si conclude con due sezioni speciali, esempi di eccellenza del rapporto virtuoso tra impresa e territorio. Nell’anno delle celebrazioni del centenario di Porto Marghera, non poteva mancare un’area – il Porto di Venezia – che ha fatto la storia del Nordest e che tuttora ne è uno dei motori. Domenica 26 novembre, l’Autorità Portuale di Venezia porterà il pubblico di Open Factory a bordo di una barca per un tour d’eccezione che, partendo dall’area del VEGA, risalirà i canali portuali addentrandosi in spazi e luoghi normalmente non accessibili. Tra questi, anche le aree terminalistiche di Multiservice, Rimorchiatori Riuniti Panfido e Vecon, che saranno aperte per l’occasione con itinerari guidati.
Dalla laguna di Venezia, il viaggio di Open Factory 2017 si conclude in montagna, nella Carnia, quella terra di confine tra Italia, Austria e Slovenia che si appresta a concludere un 2017 all’insegna di Tolmezzo Città Alpina. Un titolo che non è semplice celebrazione, ma che rappresenta un percorso di riflessione e di progetto che coinvolge l’intero territorio: le tre aziende selezionate per Open Factory –Legnolandia, Reno de’ Medici Ovaro e Servel Mera – sono esempi “eroici” del ruolo centrale che le imprese hanno per garantire lo sviluppo – e in alcuni casi la sopravvivenza – di intere comunità.
Non rimane che partire alla scoperta di Open Factory: da mercoledì 8 novembre, sul sito della manifestazione (www.open-factory.it) sarà possibile consultare la mappa delle Open Factory e scoprire il programma di ciascuna azienda protagonista. Tutti possono partecipare a Open Factory, dalle famiglie con bambini ai giovani studenti interessati ad approfondire la loro conoscenza sulle aziende. Tutti gli eventi di Open Factory sono infatti a ingresso libero: è solamente richiesta, per ragioni organizzative, la prenotazione alle visite e agli eventi di proprio interesse sul sito, in corrispondenza di ciascuna azienda.
OPEN FACTORY SULLA RETE
Punto di riferimento per aggiornamento in progress su Open Factory è il sito internet www.open-factory.it, dove è già possibile consultare le schede di tutte le aziende aderenti. Da mercoledì 8 novembre, sarà possibile registrarsi agli eventi e scoprire la mappa interattiva con cui è possibile costruire il proprio itinerario personalizzato. E’ già molto attiva la comunità di Facebook (alla pagina ufficiale https://www.facebook.com/cultvenezie/) e di Twitter, disponibile al profilo @OpenFactoryIT; hashtag ufficiali della manifestazione #openfactory17 #openfactory
COME PARTECIPARE
Tutti possono partecipare a Open Factory, dalle famiglie con bambini ai giovani studenti interessati ad approfondire la loro conoscenza sulle aziende. Tutti gli eventi di Open Factory sono infatti a ingresso libero: è solamente richiesta, per ragioni organizzative, la prenotazione alle visite e agli eventi di proprio interesse sul sito internet www.open-factory.it, in corrispondenza di ciascuna azienda visitabile.