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Attualità

Superbonus, con lo stop a rischio 5.000 imprese in Veneto. Zanutta: “Ancora norme fumose. Misura nata e finita male”

Attualità

“Suggerito consumo massimo di 2 bicchieri”. La cantina del paese di Zaia va controcorrente e lo scrive sull’etichetta

Attualità

Istat, nel ‘21 la popolazione in Italia invecchia e diminuisce (-206 mila persone). Il Nord fa peggio della media

Economia

Zuppichin (Piovan): “Cresceremo ancora in Nord America. E l’obiettivo nei 5 anni è arrivare al miliardo”

La copertina

  • Fronte caldo fra Kosovo e Serbia. Perché fra noi e i Balcani c’è un mare di occasioni inespresse

    di Maria Gaia Fusilli
    Le tensioni all’interno del Kosovo rischiano di essere esacerbate dalla congiuntura attuale. Il conflitto avrebbe un peso per le nostre imprese che esportano nei Balcani (in primis la concia veneta, i macchinari e metalli lombardi, la ceramica emiliana) e metterebbe a rischio i collegamenti con l'area. Più in generale una mancata integrazione farebbe rimanere inespresse le potenzialità di mercati a noi vicini e affini. L’esempio fruttuoso della Croazia. Le parole di Pahor e le prime preoccupazioni degli attori economici
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L'intervista

    Antonione (Ince): “I Balcani vanno integrati in Ue o si rischiano altre alleanze. Occhio al legame fra Serbia e Russia”

    di M.G.F.
    Roberto Antonione, triestino, ex senatore e sottosegretario agli Esteri, è dal 2019 segretario generale dell’Iniziativa centroeuropea. Ci offre la sua lettura delle complesse dinamiche nei Balcani. “La Russia potrebbe appoggiare le rivendicazioni della Serbia sul Kosovo, per mantenere un’alleanza già conclamata. La mancanza dell’Ue lascerebbe spazio anche alla Cina”. A frenare i processi di integrazione “sono la Francia e le nazioni del Nord. Mentre la nostra economia ne beneficerebbe”. Il 24 a Trieste una conferenza sul tema col ministro Tajani
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Approfondimenti

    L’asse strategico tra Balcani e Nord Est. Minon (Finest): “Sono quasi un mercato interno. Fondamentali anche per le materie prime”

    di Andrea Colacicco
    L’area balcanica ha assunto negli ultimi anni un importante interesse economico per l’intero Nordest. Il solo Veneto ha esportato nei primi 9 mesi del ‘22 quasi 4 mld di euro di merci. L’importanza commerciale del territorio balcanico riguarda anche l'approvvigionamento delle materie prime. Il presidente della società per l'internazionalizzazione delle imprese del Nord Est: “Dobbiamo considerare i Balcani attraverso un approccio olistico. Una guerra tra Serbia e Kosovo colpirebbe l’intera area commerciale”
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    Stati di tensione, i settori coinvolti in Lombardia ed E-R sembrano tranquilli: “Impatto in valore ancora minimo”

    di D.M.
    Nonostante siano tutt’altro che trascurabili gli interscambi commerciali con l’area balcanica (3,7 mld per la Lombardia nel primo semestre 2022 e 1,7 mld per l’Emilia-Romagna), la tensione Serbia-Kosovo non sembra preoccupare i settori più attivi. Confindustria Brescia spiega che "le nostre aziende commerciano con i due Paesi ma ancora poco, si sono rivolte di più ad altri mercati". Mentre il comparto ceramico di Modena e Reggio Emilia raggiunge vendite per 21 mln di mq nei Balcani (su 458 mln totali) e si rivela altrettanto poco preoccupato dai possibili sviluppi
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Economia in breve

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    20 Marzo 2023

    Lamborghini, nel 2022 fatturato a 2,38 mld (+22%). Risultato operativo pari a 614 mln (+56%)

  • 20 Marzo 2023

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  • 20 Marzo 2023

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  • 20 Marzo 2023

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Rubriche

Il radar di Bonini

Residui legnosi di ogni tipo sviluppano grandi quantità di calore per essiccare fieno

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I focus di Monitor

Positano (Centro Studi Cosmetica Italia): “Nel ‘22 il settore è cresciuto in valore e volume. Nonostante i rincari e l’inflazione, i consumatori non rinunciano alla cura di sé”

Per la cosmetica italiana il 2022 è stato un anno di crescita sostenuta dalle esportazioni e dal mercato interno. Positano: “L’aumento medio dei prezzi nel settore è stato limitato al 4% rispetto al +8% calcolato dall’Istat per tutti i settori. Lo scorso anno sono stati trainanti la profumeria, il make-up e i prodotti per la cura della pelle”. E l’ipotesi di riduzione dell’Iva “è una battaglia che conduciamo da tempo. Il cosmetico è diventato da tempo un bene irrinunciabile, è un segnale che riceviamo dal mercato”

A Bologna dal 16 marzo torna Cosmoprof. Gli espositori tornano ai numeri pre-Covid: sono 2.900

La kermesse di riferimento per l’industria della cosmetica è un asset strategico per BolognaFiere, tanto da rappresentarne il 15% del fatturato totale. Significativo il numero della partecipazione delle aziende in fiera che si attesta a livelli pre-pandemici e supera quelli della scorsa edizione (+11%). E gli espositori provengono da 64 paesi, compresi Cina e Taiwan, da cui fino a pochi mesi fa non si poteva arrivare causa restrizioni Covid

Cosmopack, al salone del packaging su del 10% gli espositori. Crescono anche gli spazi

I profumi di famiglia di Mavive guardano al mondo. Ma continuano a tutelare il patrimonio veneziano

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Crescita a doppia cifra per la filiera del legno-arredo nel ‘22 (+12,7%). Incidono bonus e inflazione

Dopo l'aumento del valore della produzione del ‘21 (+25,2%), FederlegnoArredo registra anche nel ‘22 una crescita in tutti i comparti della filiera. Ma rallentano le performance nel corso dell’anno: dal +24,5% del primo trimestre al +22,5% del secondo, fino al +17,7% nei primi 9 mesi. Dati influenzati anche dall'inflazione e in parte dagli incentivi statali edilizi. Intanto arriva anche la proroga del bonus mobili per il ‘23 con la soglia massima di spesa che aumenta a 8 mila euro

Salone del Mobile, spazi rinnovati per “un’esperienza di visita migliore”. Ma intanto giù del 20% espositori e superficie sul ’19

Il Salone resta una potente macchina comunicativa, ma gli affari ormai si chiudono anche altrove (l’hanno insegnato gli anni di pandemia). Così alcune aziende puntano sugli showroom e si risparmiano i costi della partecipazione. Non si tratta di una vera e propria ondata di defezioni, ma a sfilarsi sono aziende storiche come Giorgetti o Calligaris. Intanto la superficie espositiva cala da 205 mila mq a 170 mila. La presidente Porro: “Così l’esperienza diventa più fruibile. Si arricchiscono anche i contenuti”

Il Fuorisalone 2023 riaccende le vie e i distretti nel cuore di Milano. Il design in mostra fra installazioni ed eventi diffusi

Hotel, prezzi alle stelle nei giorni di fiera in città: stanze a 700/1.000 euro a notte. Mentre non c’è corsa ai treni

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Il vino davvero sostenibile? Quello dentro le bottiglie di Pet (e non di vetro)

La carenza di materia prima per le bottiglie, oltre all’aumento dei costi e alla sua insostenibilità ambientale, pesano sul comparto. E allora altri materiali potrebbero essere non solo un’alternativa ma un’opportunità. Il Pet, in particolare, “si crea con una temperatura molto più bassa, pesa meno ed è iper-resistente”. Frena il “problema culturale, di abitudine al vetro e allo stappo”, ma “si potrebbe iniziare, gradualmente, dai vini generici”

Le prime difficoltà del Prosecco. In calo alcuni mercati, i produttori si concentrano sulla fascia alta

Un po’ il calo dei consumi, un po’ l’abitudine al prodotto, un po’ i competitor stranieri e – in parte – gli aumenti dei prezzi. Questi gli elementi che possono spiegare un calo attorno al 15% delle vendite di Prosecco in Germania e Regno Unito. Ma i numeri generali mostrano una tenuta, seppure l’anno sia stato complicato. Continuano le difficoltà col vetro, così molte aziende hanno ridotto la produzione per concentrarsi sulla fascia alta, che garantisce più margine

Il vino e la crisi climatica, i cambiamenti necessari. L’esperta: “La vite è delicatissima. Serve prendersi cura del suolo”

Le denominazioni servono ancora? “Hanno fatto la fortuna del vino italiano nel mondo, ma spesso è solo marketing”

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Salvan (Coldiretti Veneto): “Occorre già razionare l’acqua e investire in sistemi irrigui efficienti. Intanto cambiano le colture”

Per il vicedirettore di Coldiretti Veneto, anche il 2023 sarà un anno difficile per l’agricoltura a causa del deficit idrico che si prevede in tutto il bacino padano. Per le imprese, “i sistemi irrigui e di monitoraggio sono indispensabili, ma servono investimenti che le aziende hanno difficoltà a realizzare”. Gli agricoltori puntano sulle rese dei “cereali autunno-vernini e dei girasoli al posto del mais”. E nei territori “si attendono gli invasi che trattengano l’acqua in vista dei periodi siccitosi”

L’oro blu scarseggia già in inverno. È ora di puntare sulla seconda vita dell’acqua

Con le precipitazioni scese del 40%, la scarsità d'acqua si avverte già ben prima dell'estate. E minaccia in primis l'agricoltura, ma poi anche le industrie idrovore e le famiglie. Dato che "non possiamo creare acqua che non esiste", come dice il Presidente di Viacqua, Castaman, "l'unico modo è riutilizzarla". L'ipotesi di "industrializzare l’utilizzo delle acque reflue dei depuratori". Gli investimenti del Pnrr. Ma anche la campagna di sensibilizzazione per i cittadini

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