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16 ago 2022
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Venezie Post

Imprese ancora sulle montagne russe: le grandi incognite hanno il nome di energia, geopolitica e recessione

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Eternedile, nel semestre +50% di fatturato. L’ad Nessi: “Ora è esplosa la bolla del Superbonus, temiamo la stagflazione”

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Bonaccini, Zaia, Fontana. Le elezioni d’autunno decideranno il destino del Nord industriale (e anche il loro)

Politica

Il Pd per essere competitivo cerca l’intesa con Calenda. E il centrodestra punta a evitare la non-vittoria

La copertina

  • Dal 7 al 9 giugno 50 aziende green aprono le porte. È ora di conoscere le Fabbriche della Sostenibilità

    di Mattia Palazzo
    Tre giorni di visite in imprese che hanno messo l’attenzione all’ambiente al centro dei processi aziendali e delle strategie di sviluppo. È così che si aprirà la Green week, dando l’opportunità a studenti, dottorandi, ricercatori, professionisti ed esperti di toccare con mano le iniziative sostenibili di queste aziende. Tanti i settori rappresentati: dall’alimentare alla cosmetica, dal packaging al riciclo ed economia circolare, dal settore energetico a quello farmaceutico e molti altri
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L'intervista

    Masia (Nexteco): “Per essere green servono pianificazione e comunicazione trasparente. E le Fabbriche lo fanno bene”

    di Mattia Palazzo
    Sostenibilità vuol dire guardare al futuro con concretezza, definendo piani precisi e obiettivi misurabili. Ma anche coinvolgere dipendenti, investitori, comunità e territorio, che sono gli attori fondamentali quando si parla di ambiente. “Lo si può fare solo con una comunicazione trasparente, che metta in luce i contributi positivi ma anche quegli impatti su cui ancora non si sono trovate soluzioni” spiega la direttrice del comitato tecnico che ha selezionato le Fabbriche della Sostenibilità
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Approfondimenti

    Zorzi (Unic Veneto): “La conceria è sostenibile fin dalla sua nascita. Cerchiamo di cambiare quel pregiudizio che dice il contrario”

    di Andrea Colacicco
    Prima che l’economia circolare fosse il paradigma chiave dello sviluppo economico sostenibile, la conceria ne applicava i principi, utilizzando come materia prima lo scarto di derivazione alimentare. Nonostante questo la filiera conciaria è percepita dall’opinione pubblica come estremamente inquinante. Il direttore di Unic Veneto, Giacomo Zorzi: “Non solo recuperiamo un sottoprodotto, ma lungo tutto il processo produttivo sfruttiamo materiale di scarto per produrre fertilizzanti e biostimolanti”
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    Economia circolare, certificazioni e riduzione degli sprechi: così il Gruppo Feralpi persegue la transizione verde

    di Lorenzo Pedrini
    Come si rende più sostenibile un’industria ad alto impatto ambientale come quella siderurgica? Impiegando materiali di recupero (rottame e polimeri), valorizzando i prodotti di scarto dei processi aziendali (calore, acque di processo, polveri e fumi) e sottoponendosi alla valutazione di enti certificatori. Questa la strategia del gruppo bresciano, tra le Fabbriche della Sostenibilità che si accingono ad accogliere i visitatori
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    Per Davines la sostenibilità paga. Tutto sta nella capacità di visione e nel continuo monitoraggio dei risultati

    di Mattia Palazzo
    La B Corp cosmetica con sede a Parma ha intrapreso da circa vent’anni la via dello sviluppo sostenibile. “Da allora - spiega Davide Bollati, presidente dell’azienda - la strada si è fatta sempre più difficile, perché l’asticella ha continuato ad alzarsi”. Ma anche se le sfide richiedono sforzi sempre maggiori i risultati sono positivi. “I nostri bilanci mostrano come l’investimento in strategia e operatività sostenibili sia vincente”
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Rubriche

La bussola di Niuko

Le “gigantesse” del management e quella lezione da non dimenticare sulla leadership partecipata

Il cannocchiale di Delivera

La forza vendita affronta “The big Quit”

In evidenza

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Politica

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Economia in breve

I focus di Monitor

L’inflazione scenderà, le imprese sono sane. Altro che crisi, si prepara una nuova ripartenza

Le piccole e medie imprese sono in salute ed è grazie alla loro capacità di reagire velocemente ai cambiamenti repentini di questi anni. L’inflazione è destinata a scendere velocemente grazie al calo delle materie prime. Dalle montagne russe degli ultimi tre anni ne usciremo più forti. Ma dovremo risolvere i nostri problemi “storici”: debito pubblico e questione demografica

Materie prime, dopo mesi i prezzi calano. Si va verso la stabilità o soffia vento di recessione?

Ormai ai prezzi delle materie prime schizzati alle stelle ci siamo abituati, ma ora le aziende sembrano poter tirare un sospiro di sollievo. Dopo mesi, infatti, le ultime settimane hanno portato un consistente calo dei prezzi. Per citarne alcuni: acciaio -20%, alluminio -28%, cotone -28% e noli dei container -20%. Le domande che si pongo tutti ora sono: "Quanto potrà durare?" e "Cosa comporterà nel medio-lungo periodo?"

Anche nell’alimentare lievi cali per i prezzi delle materie prime. Ma per le aziende “sono temporanei, il trend rimane al rialzo”

Martin (Unipd): “Dovremo abituarci a prezzi dell’energia più alti. Il nucleare può aiutare a diversificare le fonti”

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Serrini (Italprogetti): “Troppi laureati con voti altissimi ma competenze insufficienti”

Che università e imprese parlassero lingue diverse lo si poteva supporre. Ma il Presidente di Italprogetti porta l’attenzione su un altro problema: non solo mancano i profili che servono alle aziende, ma quelli che ci sono hanno competenze spesso scarse rispetto alle valutazioni riportate. “Si fa poca selezione - spiega - perché le università ricevono finanziamenti in funzione del numero di laureati”

Università e imprese ancora troppo distanti. Così si resta indietro sul digitale e cresce il mismatch

Scarsa collaborazione tra imprese e università nei processi d’innovazione e mismatch di competenze. Sono difficoltà che nascono dall’incapacità, in molti casi, di creare le giuste connessioni tra mondo accademico e realtà imprenditoriali. Un modello in questo senso è l’Emilia-Romagna, che ha creato diverse connessioni virtuose tra questi attori. Tanto da essere presa come riferimento per la missione 4 del Pnrr

Motorvehicle University: placement vicino al 100%, e nel 40% dei casi l’impiego è presso le aziende partner

Il competence center per imprese più digitali. Taisch (Made): “Da noi professori e imprenditori lavorano a stretto contatto”

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Feltrin: “Che prevalga il centrismo è un’illusione: il voto si è radicalizzato. La politica guarda troppo alle Ztl”

Il politologo veneto Paolo Feltrin spiega che “una politica attenta solo al centro storico delle città perde di vista i problemi di una larga maggioranza”. E così nasce il populismo, e ha successo. Sulle ultime comunali: “Non è detto che la Lega abbia perso, il risultato non può essere traslato sulle politiche. Ma il partito ha un problema: non capisce che deve strutturare le sue correnti per non implodere”

Guerra e Tommasi, cosa cambia per aeroporti, fiere e partecipate? Mentre in Lombardia si guarda alle regionali

La vittoria del centrosinistra a Parma e Verona cambierà gli equilibri di alcune partite strategiche fondamentali per il Veneto e l’Emilia-Romagna. Da un lato l’aeroporto cargo e la gestione della fiera di Parma, dall’altro la fiera di Verona, l’aeroporto Catullo e la fusione Agsm-Aim. Ma uno step fondamentale per gli equilibri economici di tutto il nord saranno le prossime elezioni lombarde, sulle quali c’è ancora molta incertezza (e qualche scontro)

Verona, Tommasi modificherà gli assetti delle partecipate? E si dovrà guardare anche a Tosi

Parma, l’aeroporto cargo sarà una “Guerra” persa per il nuovo sindaco? Bonaccini intanto guarda alle fiere

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Rosina (UniCatt): “Sempre meno gli italiani in età attiva. Senza inserimento dei lavoratori stranieri non c’è sviluppo”

Per il professore di Demografia è innegabile che le attuali carenze di manodopera siano legate al calo demografico. I giovani in età lavorativa sono sempre meno, e tra questi crescono i Neet, che non studiano né lavorano. Per far fronte a queste problematiche serve integrare manodopera straniera, spiega Rosina, ma non basta: bisogna valorizzare i giovani locali e il lavoro femminile

“Stranieri, vi vogliamo qui”. La mancanza di lavoratori spinge la svolta sull’immigrazione

Dopo anni di "prima gli italiani", oggi le imprese chiedono lavoratori stranieri. E anche la Lega rivede le proprie posizioni. L’assessore veneto allo Sviluppo economico Marcato (Lega): “Dobbiamo accogliere lavoratori stranieri e formarli. Ma sul lavoro serve una riflessione di ampio respiro”. Anche per gli imprenditori il provvedimento è necessario, ma Francesco Buzzella, presidente di Confindustria Lombardia, mette in guardia: “Da solo non è sufficiente, serve una spinta sulla formazione e sugli Its”

Anastasia (Veneto Lavoro): “Sull’occupazione paghiamo 10 anni di mancate politiche d’integrazione”

Il turismo della Romagna è a corto di braccia. Tra la mancanza di giovani italiani e l’arrivo di meno stranieri

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