In che modo la scienza dei big data cambiera’ la medicina? E’ possibile utilizzarli per studiare il riscaldamento globale? Cercheranno di rispondere a questi e altri quesiti gli oltre 150 relatori ospiti da oggi e fino a domenica in piazza Unita’ d’Italia in occasione di Trieste Next, il Festival della ricerca scientifica, inaugurato questa mattina e dedicato alla divulgazione scientifica dei Big data. Oltre 500 gli studenti attesi da tutta Italia, che già da questa mattina stanno visitando gli stand allestiti in centro città, partecipando a lezioni ad hoc. In programma oltre 50 eventi, tra conferenze, animazione scientifica e appuntamenti di approfondimento.
“Trieste Next è un evento importante perché non è solo di carattere divulgativo ma riguarda l’economia del nostro territorio – ha affermato il presidente del Fvg, Massimiliano Fedriga, al taglio del nastro – Noi stiamo puntando all’asset della logistica e della ricerca per dare sviluppo al territorio, che sono un po’ il dna del nostro territorio”. L’obiettivo, secondo Fedriga, “è valorizzare le grandi capacità e portarle a essere sempre più motivo di investimento”.
Trieste Next, dedicata a “Big Data, Deep Science. Il futuro della ricerca e dell’uomo all’epoca dell’intelligenza aumentata”, è promossa tra gli altri da Comune e Università di Trieste, Sissa, Ogs, Immaginario scientifico e Area Science Park. Parlando di sostenibilita’, “uno dei temi di oggi”, il rettore dell’ateneo triestino, Roberto Di Lenarda, ha sottolineato che “una società sostenibile non può che essere una società della conoscenza. Non bisogna seguire slogan, ma avere la serietà di fare la ricerca e applicare le scoperte”.
Secondo Fedriga, Trieste Next “è uno degli appuntamenti propedeutici a Esof 2020, evento che mi auguro sia un passaggio e non la conclusione di un percorso, che sia cioè l’inizio di una valorizzazione sempre più ampia del territorio dal punto di vista della ricerca applicata e di uno sviluppo del terziario avanzato nel Fvg”. L’obiettivo per il territorio è “valorizzare le grandi capacità che ci sono qui e portarle a essere sempre più motivo di investimento e di creazione di posti di lavoro”.
Per quanto riguarda il ruolo delle startup, “ci manca un passaggio fondamentale – ha spiegato Fedriga – quello di trasformarle in aziende che possano crescere e creare occupazione. Il Fvg sta dialogando con altri Paesi per questo”. Del resto, ha concluso, “multinazionali della ricerca avanzata hanno sottolineato come investimenti a Trieste e nel Fvg possono essere favorevoli per la possibilità di trovare personale altamente specializzato e professionale”.