Nei giorni scorsi Federmeccanica ha lanciato una petizione per scongiurare la drastica riduzione delle ore di alternanza scuola-lavoro prevista dalla manovra (per aderire: https://www.italypost.it/italypost-rilancia-la-petizione-federmeccanica-firmate-rafforzare-lalternanza-scuola-lavoro/).
Si tratta di una richiesta che condividiamo appieno, anche alla luce della nostra esperienza che ci vede impegnati in progetti per creare nuove strade di incontro fra mondo dell’impresa e mondo della scuola e per stimolare iniziative che mettano in connessione le aziende con i “talenti” in uscita dal percorso scolastico.
Attualmente secondo i dati diffusi da Regione Veneto e Ufficio Scolastico Regionale, sono circa 115mila gli studenti impegnati in percorsi di alternanza scuola lavoro in 342 scuole secondarie di secondo grado in Veneto. Ben 19mila le aziende coinvolte lo scorso anno scolastico.
Ora con la riduzione drastica delle ore si rischia un’inversione di rotta rispetto a uno strumento che certo non è perfetto, ma che si stava consolidando e stava producendo i primi frutti.
All’interno dell’impresa gli studenti non si limitano ad acquisire conoscenze e competenze tecniche, ma – e forse è proprio questo l’aspetto che più conta – hanno l’occasione di comprendere quali sono le competenze trasversali fondamentali per operare all’interno di un contesto aziendale.
Un esempio per tutti? Il nostro modello scolastico privilegia la didattica frontale lasciando poco spazio al lavoro in team, mentre nei contesti aziendali – ormai a tutti i livelli – la capacità di operare efficacemente in un gruppo di lavoro è ormai considerata prerequisito essenziale. Ecco che l’AS-L diventa un momento fondamentale per comprendere le dinamiche proprie del mondo dell’impresa: per questa ragione, è strumento prezioso tanto per gli studenti degli istituti professionali e degli istituti tecnici quanto per i liceali, che pur non essendo alla ricerca di uno sbocco immediato nel mondo del lavoro hanno modo di sperimentarsi in un contesto aziendale per non ritrovarsi poi spiazzati dopo l’esperienza scolastica.
Ma anche per l’azienda l’esperienza dell’alternanza scuola lavoro, se ben gestita, può diventare occasione per far evolvere i modelli organizzativi e per rafforzare l’engagement delle risorse interne: alle imprese proponiamo fra l’altro percorsi formativi rivolti ai lavoratori senior “investiti” della responsabilità di fare da tutor ai ragazzi e spesso questo compito si rivela fonte di motivazione e di valorizzazione per il tutor stesso.
Un’altra sfida che ci vede impegnati è la ricerca di strade e strumenti nuovi per mettere in connessione i tre soggetti protagonisti dell’alternanza scuola lavoro: studenti e famiglie, scuole e imprese. Ecco che nelle scuole rileviamo un grande bisogno di capire a fondo questo nuovo strumento e di trovare metodologie per supportare il percorso dei ragazzi, mentre le aziende hanno necessità di imparare ad accogliere e inserire nel modo giusto un target diverso rispetto a quello dei neoassunti o degli stagisti. Anche le famiglie giocano un ruolo importante perché spesso affiancano le scuole nella ricerca delle aziende disponibili a ospitare. Senza un lavoro di rete efficace, che richiede impegno, fatica e disponibilità a uscire dai “vecchi schemi” che vogliono scuola e impresa come mondi separati, anche i progetti sulla carta più innovativi rischiano di naufragare.
*Amministratore delegato di Niuko Innovation & Knowledge