Da 1 kg di bobina a un secchiello per spumante: potrebbe essere questo uno degli slogan adatto a descrivere l’attività di Brevetti Waf, azienda di Creazzo (Vicenza) presente da cinquant’anni nel mondo degli accessori per il mondo del vino e del beverage – dai levatappi, agli stoppers, alle spumantiere. «Da oltre dieci anni siamo partiti con una serie di sperimentazioni sullo stampaggio di materie plastiche, nell’ottica della realizzazione di oggetti di design – racconta Andrea Bertucci, commerciale per l’Italia – e da lì è nato il nostro coinvolgimento nel progetto RafCycle promosso da Upm Raflatac». Un progetto mirato a recuperare gli scarti di lavorazione delle etichette – e che è poi stato inserito nel successivo “Brindiamo alla sostenibilità”, a cui aderiscono anche altre aziende partecipanti alla Green Week – per realizzare oggetti in materiale plastico.
La cosa non è stata semplice né immediata, riferisce Bertucci, «perché si tratta di un materiale che presenta difficoltà tecniche per lo stampaggio, essendo molto leggero. Abbiamo però trovato una soluzione che ci ha consentito di industrializzare il processo, trasformando questo materiale affinché sia lavorabile: e così a Vinitaly 2016 abbiamo potuto presentare il primo secchiello nel corso di un “aperitivo sostenibile”». La produzione è partita circa un anno fa, e siamo quindi ancora ai primi passi; ma il coinvolgimento di altre aziende della filiera del vino apre sviluppi molto promettenti, «perché insieme abbiamo “dato il la” al riutilizzo dei vari materiali di scarto nell’ottica dell’economia circolare. Il futuro può quindi riservare molto: con Amorim abbiamo ad esempio ipotizzato la realizzazione di una sedia che abbia la seduta in sughero, ottenuto dai tappi che loro recuperano, e la struttura in materiale plastico realizzata da noi. Per ora è solo un’idea, e sicuramente sarà necessario coinvolgere altri soggetti con competenze e tecnologie specifiche per realizzarla; ma è un esempio significativo di quali strade si possano aprire».
Un ruolo importante sul fronte della sostenibilità ambientale lo gioca anche l’innovazione tecnologica: «Abbiamo da poco acquisito un nuovo macchinario per lo stampaggio – prosegue – con una tecnologia che permette di stampare due materiali contemporaneamente. Il che apre alla possibilità di realizzare l’involucro esterno dell’oggetto in un materiale più pregiato ed esteticamente piacevole, e l’interno con materiale di recupero». Anche l’estetica, infatti, vuole la sue parte: «Per quanto riguarda i secchielli, ad esempio, per ora sono soltanto di colore nero, perché il materiale recuperato dalle etichette ha un colore che non era stato giudicato attraente dai designer. Però una tecnologia come questa consente di risolvere anche problemi “estetici” e ridurre l’impatto ambientale, utilizzando la plastica derivata dagli scarti anche là dove non sembrava possibile. Inoltre stiamo perfezionando i secchielli per ricavarne di più a parità di materia prima: alla Green Week e a Vinitaly contiamo di presentare il nuovo modello, più leggero ma dalle caratteristiche comparabili».
Brevetti Waf ha inoltre avviato dei percorsi di economia circolare anche al di là di RafCycle e Brindiamo alla sostenibilità: «Abbiamo un’azienda che utilizza gli scarti di acrilico per pulire gli impianti di verniciatura: il che ha risolto a noi il problema dello smaltimento, e a loro quello della pulizia». Infine, è da citare l’attenzione alle energie rinnovabili: «Purtroppo alcuni problemi tecnici non ci hanno permesso di installare il fotovoltaico come avremmo desiderato, ma abbiamo un fornitore di energia che ci garantisce la totale provenienza da fonti rinnovabili».